----------- La storia della Alfa Romeo Alfa 75 -------------

La presentazione

In buona sostanza tale vettura è considerabile la diretta erede della Alfa Romeo Giulietta, presentata nel corso dell' anno 1977,  della quale conservava la stessa impostazione stlistica della carrozzeria, la cui peculiarità era stata l' adozione di una "spiccata", e in qualche modo rivoluzionaria linea a cuneo.

L' esame di queste due immagni permette di apprezzare le spiccate similitudini

stilistiche   che  accomunavano  l' Alfa Romeo  Giulietta  e  l' Alfa Romeo Alfa 75

L 'Alfa Romeo Alfa 75, la cui sigla interna di progetto era  "162B - K1", venne presentata ufficialmente alla stampa lil giorno 11 maggio dell' anno 1985, in piena concomitanza con il verificarsi del 75° anniversario della nascita della Casa del Biscione (...da qui l' origine della sigla che identificava il nuovo modello, Alfa 75 appunto...)

In quel periodo la celebre casa automobilistica, che era diventata da tempo proprietà dell' I.R.I. stava attravesando un periodo estremamente difficile a livello finanziario, ed il verificarsi di questo stato di cose, influenzò inevitabilmente anche l' evolversi del progetto della nuova nata di Casa Alfa.

A causa della intrinseca limitatezza delle scarse risorse economiche a disposizione, non era stato possibile mettere in cantiere la progettazione di un' autovettura completamente nuova, e si era inevitabilmente optato per l' aggiornamento di un progetto già esistente e ben collaudato.

Venne cioè conservata, salvo variazioni per altro molto limitate, la disposizione degli organi meccanici peculiarità dell' Alfa Romeo Alfetta, nata ben tredici anni prima, nel corso dell' anno 1972.

L' Alfa Romeo Alfetta, presentata nel corso dell' anno 1972

In ossequio all' applicazione di tale strategia, progettisti della mitica Casa automobilistica del Portello dovettero dunque propendere forzatamente per una scelta pressochè obbligata, ossia quella di conservare non solo l' impostazioe e l' architettura generale degli organi meccanici di un modello prodotto in precedenza, ma anche quella dei vari gruppi e sottogruppi che componevano la sua carrozzeria, che in ragione di ciò finì per rappresentare una moderatra evoluzione di quella che equipaggiava la Alfa Romeo Giulietta, nata circa otto anni prima.

Portando cioè a termine un' operazione molto simile a quella che era stata condotta gli anni precedenti durante la gestazione della controversa Alfa Romeo Alfa 90 ( che finendo per occupare la stessa nicchia di mercato dell' Alfa 75, finì per scontare gli esiti di una poco salutare concorrenza interna al marchio, rivelandosi di conseguenza un clamoroso flop commerciale...), vennero di fatto ridisegnati unicamente un certo quantitativo di lamierati esterni della scocca della Giulietta, mentre l' impostazione della telaistica e dell' ossatura della della carrozzeria subirono variazioni assai limitate. 

La   conroversa   Alfa  Romeo  Alfa 90,  anch' essa

evoluzione di un modello prodotto in precedenza

In effetti la carrozzeria della "nuova" Alfa Romeo Alfa 75 conservava perfettamente analogo sia il profilo del giroporta, sia i lamierati delle portiere stesse, che erano praticamente identiche a quelle che equipaggiavano la carrozzeria della precedente Alfa Romeo Giulietta, così come pure lo era l' impostazione a "cuneo" della linea esteriore della scocca di quest' ultima.

Per dovere di cronaca, va comunque detto che, se di un "rimaneggiamento", l' Alfa Romeo Alfa 75 fu l' esito finale, beh,... di un ottimo rimaneggiamento si trattò, perchè la nuova berlina sfornata dalla mitica Casa automobilistica del Portello si rivelò ben presto un' autovettura molto riuscita sotto tutti gli aspetti, che non tardò ad incontrare i gusti del pubblico automobilistico dell' epoca, godendo ben presto in ragione di ciò di un notevole e positivo responso commerciale.

Lo stile della Alfa Romeo Alfa 75

Nonostante gli inderogabili e rigidi vincoli progettuali e stilistici imposti dalla dirigenza Alfa Romeo, il centro stile interno, al tempo diretto da Ermanno Cressoni, intervenendo con maestria sulle porzioni della scocca modificabili senza intaccare l' impostazione di base della cellula, riuscì a donare alla "nuova" autovettura una impostazione stilistica moderna e nel contempo anche grintosa, peculiarità queste che erano sempre state tipiche di un marchio come l' Alfa Romeo. 

Il Designer Ermanno Cressoni

Una foto di una Maquette dell' Alfa Romeo Alfa 75

I bozzetti originali relativi agli studi dell' Alfa Romeo alfa 75

 

Le peculiarità stilistiche della Alfa Romeo Alfa 75

Come si è visto, la vettura mantenne, per vincolo inderogabile, l'intero profilo delle porte e della cellula dell'abitacolo della Giulietta, ma ciò nonostante il profilo della Alfa 75, a cuneo, venne caratterizzato dall' adozione di un frontale molto basso, rastremato e aggressivo, che  divenne ben presto inconfondibile, una sorta di "marchio di fabbrica", tipico del nuovo modello.

La personalità estetica della Alfa romeo Alfa 75 venne ulteriormente accentuata nei particolari della sua scocca, le linee del frontale si "irrigidirono", mentre i gruppi ottici anteriori assunsero il loro caratteristico profilo "trapezoidale rovescio".

Al centro del suddetto frontale campeggiava una mascherina molto elaborata, contraddistinta dalla presenza di un motivo composto da un notevole numero di fitte linee orrizzontali, che supportavano la presenza di uno scudetto dal profilo molto sottile e aggressivo, nonchè completamente "vuoto" al proprio interno, ulteriore sintomo questo, di modernità.

Tale scudetto si presentava ovviamente anch'esso maggiormente esteso in larghezza (...ben più di quello che corredava la calandra della Alfa Romeo Giulietta...), ovviamente al fine di donare ulteriore dinamicità alla parte anteriore del corpo vettura.

Un  raffronto  tra  i  profili  dell'  Alfa  Romeo  Alfa 90,  l' Alfa 75,  e Giulietta, che

evidenzia la comune radice stilistica che accomunava tra di loro i vari modelli.

Per dissimulare il "riutilizzo" delle portiere, in tutto e per tutto analoghe a quelle che avevano sino ad allora equipaggiato la Alfa Romeo Giulietta, e di conseguenza quindi evitare il palesarsi di un'eccessiva somiglianza con il modello precedente, o quanto meno ridurla, venne inserito sulle stesse una molura in plastica, che correva lungo tutta la linea di cintura della fiancata.

Tale soluzione, che suscitò qualche rimostranza presso gli operatori del settore, che in qualche caso la giudicarono una soluzione posticcia e pesante a livello estetico, tuttavia raggiunse egregiamente il suo scopo.

La parte posteriore della "nuova" creatura della casa del biscione invece tradiva alcune similitudini stilistiche con la sorella minore Alfa Romeo Alfa 33, poichè il terzo volume era leggermente allungato, e la parte superiore dello stesso puntava leggermente  verso il basso.

Era tuttavia presente una coda massiccia e rialzata, che fungeva da complemento ad una parte anteriore invece bassa e rastremata, allo scopo di accentuare la sportività e l' aggressività della forma del veicolo.

La "razionalità geometrica" con la quale è stata concepita la linea esteriore della nuova creatura della casa del biscione risultava estremamente evidente in particolari come i gruppi ottici posteriori; contraddistinti da una foggia marcatamente trapezoidale, come del resto anche i gruppi ottici anteriori.

In effetti i gruppi ottici posteriori erano "adagiati" orizzontalemente, appena al di sopra dei paraurti, e "uniti" metaforicamente tra di loro mediante la presenza di un sottile listello di platica arancione, che li sovrastava, e andava a collidere tra i due indicatori di direzione, ovviamente posti all' estremità del corpo vettura.

Esaminando i bozzetti stilistici del designer Ermanno Cressoni, appare evidente l' intenzione dello stesso di arrivare al concepimento di una vettura finale dotata di personalità, ma nel contempo anche in grado di suggerire un' impressione di razionalità ed equilibrio generale delle forme.

Perseguendo appieno tale obiettivo, alla fine il Centro Stile dell' Alfa Romeo riuscì a concepire una scocca che, benchè "forzatamente" ispirata ad un modello prodotto in precedenza, appariva geometricamente semplice, dotata di una linea pulita e armoniosa, ma anche sorprendentemente nuova, aggressiva e moderna.

Degna inoltre di nota la totale assenza di qualsivoglia orpello cromato posizionato sulla stessa.

Col senno di poi, va senza alcun dubbio riconosciuto il fatto che l'estetica di questa bella berlina sportiveggiante prodotta dalla mitica Casa del Biscione a cavallo tra gli anni 80 e 90, a tratti un po strana, atipica ed estemporanea, si è rivelata, col tempo, uno dei suoi principali cavalli di battaglia.

In effetti essa, pur non proponendo di fatto elementi particolarmente rivoluzionari, si presenta a tutt' oggi, a circa trent' anni dal suo esordio sul mercato automobilistico, ancora sorprendentemente attuale e moderna.